LEuropa
informatica e lItalia:
Problemi
e prospettive
Cagliari
21-22 marzo 1997
Convegno
Internazionale
Sergio Lucarelli
Il tema che oggi trattiamo
in questo convegno e sicuramente affascinante: si tratta di discutere
e argomentare del nostro futuro, dello sviluppo e dell'evoluzione della
società in cui viviamo. Una delle componenti caratterizzanti questo
futuro - e senz'altro rappresentata dalle tecnologie ed dal modo con
il quale esse gia oggi, e ritengo sempre più in futuro, interagiscono
e interferiscono sulla società, agevolandone od ostacolandone lo sviluppo:
e proprio l'argomento dei costi e benefici dellInformazione Technology,
rappresenta uno dei punti di maggior interesse del nostro convegno e
di forte stimolo al confronto e alla discussione.
In particolare parleremo
di informatica, anche se questo termine è limitativo, in quanto sarebbe
senz'altro più corretto parlare di tecnologie dell'informazione e delle
telecomunicazioni, dato che una parte assai rilevante dello sviluppo
tecnologico e connesso appunto alla evoluzione dei sistemi di comunicazione.
D'altra parte proprio
i sistemi di comunicazione, dai graffiti della preistoria, alle varie
forme di scrittura, alla stampa, hanno sempre rappresentato tappe fondamentali
di evoluzione nella storia dellumanità, connotandone i cambiamenti
nel tempo; basti pensare alla trasformazione della società avvenuta
nel Rinascimento, con l'introduzione della stampa, che rappresento una
vera e propria rivoluzione della cui importanza, all'epoca, non si ebbe
la giusta percezione: l'invenzione di Johann Gutenberg ebbe l'enorme
merito di sostituire realmente lo scritto alla parola, il vedere all'ascoltare.
Il sistema culturale europeo si trasformo; fu finalmente possibile consultare
e confrontare testi, disegni, documenti, mappe geografiche; fu possibile
divulgare la conoscenza di opere d'arte, stimolare la fantasia attraverso
i romanzi. Cambio anche il modo di scrivere e di esprimersi degli autori,
che dovevano rivolgersi ormai ad un pubblico molto più vasto, reso partecipe
da un processo di divulgazione popolare della cultura, che prima apparteneva
esclusivamente ai pochi che avevano accesso alle opere degli amanuensi.
Le implicazioni e le
trasformazioni che ne derivarono furono travolgenti e hanno incisivamente
influenzato non solo le attività e i comportamenti, ma anche gli eventi
economici, sociali, culturali e politici da allora fino ai nostri giorni.
Oggi, analogamente, stiamo
assistendo ad una profonda trasformazione sociale indotta dalla tecnologia
dellinformazione e delle comunicazioni. Con l'introduzione di
tecnologie innovative quali il telefono, la radio, la televisione, il
cinema, e con la loro diffusione a settori sempre più ampi di utenti,
si e venuta progressivamente a creare una struttura comunicativa incentrata
sull'informazione; ma è solo con l'introduzione del computer e con l'evoluzione
di questi ultimi anni che le tecniche di trattamento e memorizzazione
degli elaboratori elettronici si integrano, attraverso la digitalizzazione
dei segnali analogici, con quelle di ricezione e trasmissione delle
reti di comunicazione. Tale convergenza realizza una struttura complessa,
ma capace di rappresentare, in un unico insieme di forme e funzioni,
i vari aspetti del trattamento e della comunicazione delle informazioni
nelle diverse modalità di rappresentazione: voce, suono, testo, immagine.
Si realizza cosi un nuovo
sistema che costituisce il motore del rinnovamento, improntato sulla
centralità dell'informazione; questa diviene oggetto e quindi prodotto
commerciale, merce di scambio, elemento imprescindibile di economia
di mercato, con formidabile potenzialità di incidere sulle trasformazioni
sociali, economiche e politiche della società contemporanea, e di connotare
un nuovo modello di società: la Società dellInformazione.
Appare fuori luogo tuttavia
usare toni trionfalistici; infatti al di la degli entusiasmi indotti
dalla facile comunicativa delle nuove forme del fare e del sapere, e
dalla amichevole usabilità degli strumenti, occorre osservare che le
tecnologie dellinformazione e delle comunicazioni, che sono alla
base del complesso, articolato processo di rinnovamento, possono avere
riscontri sia positivi che negativi sulla società e, pertanto, accanto
agli indubbi vantaggi vanno attentamente considerati i rischi. La Società
dellInformazione e un'equazione con molte incognite, associate
alla produzione di beni, all'erogazione di servizi, al lavoro, alle
attività sociali, fino alla stessa attività di governo e alla democrazia.
Ognuna di queste incognite presenta luci ed ombre, prospettive di sviluppo
positivo e particolari fragilità tipiche di una società in evoluzione
che, nel cambiamento, presenta momenti di particolare sensibilità da
cui possono derivare anche fratture nel tessuto sociale, economico,
politico. Il compito che ci spetta e quello di mettere in campo tutto
il nostro impegno e le forze migliori per cogliere le opportunità connesse
agli aspetti positivi della Società dell'Informazione, annullando nello
stesso tempo, o almeno minimizzando, le negatività e gli ostacoli.
Vari e numerosi sono
gli argomenti da trattare e tutti estremamente rilevanti; tra gli altri
appaiono prioritarie le implicazioni sul lavoro, con grandi opportunità
di crescita e di forme di occupazione innovative. Le potenzialità per
la creazione di un rilevante numero di posti di lavoro ci sono tutte;
le forme di occupazione del futuro deriveranno dalla crescita e dallo
sviluppo di industrie basate sulla tecnologia digitale nei settori delle
comunicazioni e della multimedialità, e dalle opportunità di offerta
di servizi nei settori direttamente implicati e in quelli indotti.
Ma non solo, nuove opportunità
e cambiamenti ai nostri comportamenti deriveranno dalle tecniche di
insegnamento a distanza, dalle possibilità pressoché illimitate di diffusione
della cultura e delle conoscenze, dalle modalità innovative di commercializzazione
e vendita; naturalmente, molti altri sono i temi di grande rilievo,
tra i quali risulta essenziale evidenziare le nuove forme di organizzazione
del lavoro che stanno emergendo. L'esempio più immediato è il telelavoro,
ma non bisogna trascurare altre opportunità quali i centri polifunzionali
che, ricollocando il posto di lavoro sul territorio, possono definitivamente
risolvere i problemi di congestione da traffico delle aree urbane consentendo,
contemporaneamente, miglioramenti decisivi della qualità della vita;
tali opportunità non devono tuttavia far trascurare i rischi di isolamento
sociale che le nuove forme di occupazione comportano, con riduzione
dei contatti umani e assuefazione alla dipendenza dalle tecnologie.
I grandi vantaggi potenziali
sulla produttività, sulla possibilità delle imprese di migliorare i
servizi ed offrirli a bassi costi, innescando un processo virtuoso di
crescita economica, vanno opportunamente guidati e amministrati in modo
da garantire alle imprese la piena operatività nel mercato e ai lavoratori
un sistema retributivo partecipe della ricchezza derivata dalla maggiore
produttività a minor costo, adeguate protezioni devono essere assicurate
anche agli strati più deboli: alle donne, ai disoccupati, ai disabili,
ai gruppi svantaggiati. Dobbiamo trovare le strade per evitare l'isolamento
di fasce di popolazione escluse dai benefici che la nuova Società dell'Informazione
promette. Dobbiamo evitare che le grandi speranze vengano deluse e che
si accentui lo scollamento e la differenziazione tra le popolazioni
del benessere e quelle emarginate, con la massima attenzione alle esigenze
di tutti. L'innovazione tecnologica comporterà un cambiamento organizzativo
con implicazioni sugli orari di lavoro, sulle modalità di erogazione
delle prestazioni da parte dei lavoratori, con un necessario adeguamento
delle professionalità, che sarà meno stabile di quanto sia oggi e soggetta,
nel periodo di vita lavorativa, a cambiamenti indotti dal dinamismo
implicito nella stessa innovazione.
L'equilibrio territoriale
potrà essere migliorato, riducendo l'eccessiva concentrazione di produttività
in alcune zone geografiche rispetto ad altre, attraverso le reti telematiche
che renderanno possibile il lavoro indipendentemente dalla localizzazione
delle unita produttive.
La Società dell'Informazione
promette grandi miglioramenti di qualità dei servizi connessi alla salute
con l'accelerazione delle diagnosi, l'accesso universale e lo scambio
di esperienze ed informazioni; ma anche in questo caso è necessario
che tali opportunità siano disponibili anche nei luoghi meno accessibili
ed alle persone meno abbienti. Il settore sanitario e tra quelli più
delicati ed ha implicazioni anche morali, si pensi agli esperimenti
di biogenetica; pertanto e indispensabile riflettere sulla necessita
di definire regole e comportamenti che garantiscano un corretto uso
delle potenzialità che la tecnologia consente.
E ancora: l'informazione
e l'interconnessione dei sistemi informativi della Pubblica Amministrazione
renderanno possibili miglioramenti decisivi nella qualità dei servizi
al cittadino, nella trasparenza dell'azione amministrativa e nel contenimento
dei costi.
Ma forti implicazioni
e condizionamenti si hanno e si avranno sempre di più anche nella vita
privata, nel quotidiano, con nuovi modi di usare ed intendere il tempo
libero, gli hobby, i divertimenti ma anche gli acquisti, le banche,
la scuola...
Questi grandi cambiamenti
ci impongono di portare avanti, con la necessaria determinazione, le
battaglie per consentire una società a misura d'uomo con la tecnologia
al servizio dellumanità; una società più aperta e più giusta,
in cui è importante portare "tutti a bordo" e usare le tecnologie
senza correre il rischio di esserne travolti. Vivere e lavorare nella
nuova Società dell'Informazione deve vedere l'uomo come punto di riferimento
imprescindibile.
In questo scenario e
con queste sfide l'Europa può trovare l'occasione per risolvere problemi
fondamentali, primo tra tutti quello dell'occupazione, e migliorare
la coesione economica e politica; ma deve affrettarsi: la concorrenza
su scala mondiale è feroce e vede in campo, tra gli altri, colossi quali
gli USA per la capacita imprenditoriale e la potenzialità produttiva,
il mercato asiatico per il basso costo della manodopera. Deve pertanto
rapidamente prendere corpo una risposta europea alla Società dell'Informazione,
capace di consolidare lo spazio economico, superare il drammatico problema
della disoccupazione, rendere possibili miglioramenti decisivi nell'ambiente
e nella qualità della vita.
Le responsabilità e il
ruolo dell'Unione Europea sono grandi: la Società dell'Informazione
non avrebbe senso nella limitatezza tecnologica e di mercato di un singolo
Stato. E' indispensabile una volontà politica comune, capace di affrontare
e risolvere in modo unitario le innumerevoli, complesse problematiche,
in un disegno globale, che deve prioritariamente evitare che la Società
dell'Informazione si sviluppi in modo differenziato tra i Paesi europei,
privilegiando quelli a maggiore rilevanza economica e tecnologica, accentuando
cosi il divario tra ricchi e poveri e creando opportunità solo per i
primi.
L'importanza della Società
dell'Informazione come forza positiva per il cambiamento è stata gia
sottolineata dall'Unione Europea in un libro bianco sulla crescita,
competitiva e occupazione, pubblicato nel 1993. Contestualmente la Commissione
Europea ha insediato una task force, presieduta dal commissario Marhn
Bangemann e formata da esperti di alto livello e da rappresentanti sia
degli utenti dell'informazione che dei produttori e prestatori di servizi.
Questo gruppo ha pubblicato il primo rapporto "L'Europa e la Società
dell'informazione globale" nel maggio del 1994; in tale documento
venivano formulate importanti considerazioni di principio e proposti
dieci progetti sperimentali di applicazione riferiti a diversi importanti
settori. I progetti di maggior rilievo riguardano il telelavoro, l'apprendimento
a distanza, la rete telematica tra università e centri di ricerca, i
servizi telematici per la PMI, le reti per l'assistenza sanitaria e
quelle per la connessione dei sistemi informativi delle pubbliche amministrazioni.
Successivamente, luglio
1994, la Commissione Europea ha presentato il suo "Piano d'azione:
una via europea verso la Società dell'Informazione", in cui venivano
affrontati gli aspetti relativi al quadro giuridico e regolamentare:
reti, servizi di base, applicazioni e contenuti, risvolti sociali e
culturali.
L'impegno è eccezionale
e riguarda, tra l'altro: la definizione di standard che consentano linteroperabilità
tra sistemi di elaborazione e di comunicazione; la riduzione delle tariffe
telefoniche che oggi sono molto più elevate che nel resto del mondo
e quindi condizionanti il potenziale incremento d'uso delle reti; la
sicurezza che deve garantire la privacy, la protezione dei dati personali
e di quelli di proprietà intellettuale; la protezione elettronica dei
dati, delle reti e dei sistemi dalla criminalità informatica. E ancora
la regolamentazione della concorrenza per assicurare un giusto equilibrio
tra le forze in campo ed evitare fenomeni di monopolio; l'attenzione
ai mercati mondiali e alla supremazia tecnologica di alcune aree geografiche
rispetto ad altre.
Le sfide sono terribilmente
importanti e ne sono pesantemente coinvolti i singoli individui come
pure le imprese e le istituzioni politiche, sindacali, sociali, ambientali
a tutti i livelli locale, nazionale ed internazionale. La Società che
stiamo realizzando, sarà tanto più giusta, equa, democratica, umana
quante più risorse e impegno avremo dedicato a costruirla.