LEuropa
informatica e lItalia:
Problemi
e prospettive
Cagliari
21-22 marzo 1997
Convegno
Internazionale
INTERVENTO DELLA DOTT.SSA FLORETTA ROLLERI
Grazie della
presentazione, grazie di avermi invitato a partecipare a questo seminario
così stimolante. Lo sguardo verso il futuro che ci ha dato il Dott.
Berretta dimostra la vivacità della tematica e limportanza, anzi
lindispensabilità della sua conoscenza. La partecipazione in aula
di una numerosa serie di giovani dimostra che Cagliari è aperta verso
i nuovi temi in maniera anche più attenta di altri Atenei con una più
antica tradizione. Io spero di riuscire a fornire nel mio intervento
una serie di flash e di stimolare così il dibattito e linteresse.
Effettivamente
lesperienza del Ministero di Grazia e Giustizia potrebbe essere
considerata inidonea ad essere elemento rappresentativo in un convegno
il cui titolo è lEuropa informatica. Devo dire però che in Italia
lamministrazione della giustizia è stata per molto tempo lalfiere
del settore dellinformatica giuridica. Negli anni settanta, infatti,
nasce una delle più prestigiose banche dati europee (e anche a livello
mondiale non ve ne sono molte che tengono il passo), e nasce proprio
allinterno della Corte di Cassazione che era lemblema stesso
della giustizia tradizionale, della giustizia maestosa, della giustizia
sacrale. La banca dati - alcuni di voi sicuramente la conoscono - del
Centro Elettronico di Documentazione della Corte di Cassazione, ha consentito
a migliaia di giuristi di avere una visione complessiva del fenomeno
giuridico: il cosiddetto dato giuridico globale. La possibilità di non
limitarsi al solo settore specifico del quesito, ma di affrontare tutti
gli altri aspetti del diritto, dalla norma alla giurisprudenza, dalla
giurisprudenza alla dottrina, ha fatto sì che la banca dati della Cassazione
diventasse un punto di riferimento a livello, come dicevo prima, non
solo europeo.
Devo anche
dire che il Centro Elettronico ha capito ben presto che non poteva limitarsi
a dare conoscenza del solo diritto nazionale e ha aperto il proprio
sistema al diritto europeo ospitando nella sostanza tutta la banca dati
della Comunità Economica Europea, sia sotto il profilo delle normative
e delle direttive comunitarie, sia sotto il profilo della giurisprudenza
della Corte di Giustizia. Quando ancora si discuteva sulla efficacia
delle direttive nel diritto nazionale, la possibilità di conoscere le
diverse tesi e il diverso atteggiamento della Corte di Giustizia Europea
e della Corte di Cassazione Italiana, ha fatto sì che una serie di giudici
anche di merito, soprattutto i pretori (era lepoca del resto dei
pretori dassalto, quindi parecchi anni fa) affrontasse il problema
con una consapevolezza che altrimenti era assolutamente impensabile.
E stato così applicato in Italia il diritto europeo quando ancora
le direttive non erano state recepite, quindi non erano ancora state
introdotte in maniera formale nel diritto italiano.
Levoluzione
ovviamente non si deve fermare qui, parlo sempre degli aspetti della
conoscenza giuridica. Infatti è in corso un progetto per far approdare
in Internet la banca dati della Corte di Cassazione, offrendo così a
un pubblico più vasto la possibilità di consultazione della banca dati.
Inoltre, è stata messa a punto una interfaccia amichevole che utilizza
praticamente le icone di Windows per far sì che anche le ricerche più
complesse venissero rese possibili a una massa di utenti magari esperti
di diritto, ma non esperti del linguaggio particolare dinterrogazione.
Unaltra
iniziativa è stata presa per rendere sempre più a portata dei cittadini
e non solo dei cittadini italiani la conoscenza delle problematiche
riguardanti la giustizia. E stato utilizzato Internet per la diffusione
di quelle informazioni che cura il Centro Elettronico della Cassazione
sotto il nome di "servizio novità". É una sorta di bollettino.
Ogni giorno, ogni settimana, a seconda dei vari archivi, cioé dei vari
settori documentali, viene aggiornato con le novità sulle più importanti
iniziative legislative o giurisprudenziali. Questo bollettino è posto
gratuitamente al servizio di tutti i cittadini. Pensiamo di utilizzare
Internet per una maggiore diffusione.
Devo dire
che la possibilità di approccio tramite Internet, è anche stato pensato
per cercare di avvicinare il cittadino alla giustizia, non solo nei
suoi aspetti più macroscopici della giustizia penale, ma per tutta una
serie di informazioni. Fra i progetti che sono stati approvati dallAutorità
per linformatica, che nei confronti della pubblica amministrazione
ha sicuramente svolto in questi anni, dalla sua nascita cioé dal 1993
una funzione di stimolo e di coordinamento (di questo del resto però
parlerà sicuramente il rappresentante dellAutorità per linformatica)
alcuni tra i più rilevanti riguardano il "servizio giustizia".
E vero che una delle funzioni principali dellAmministrazione
è quella di fare appunto giustizia. Bisognerebbe, e spero che linformatica
ci aiuti, renderla più rapida, più efficiente, più giusta nella sostanza.
Ma fra le funzioni vi è anche quella di avvicinare il cittadino e di
non costringerlo ad una serie di adempimenti burocratici defatiganti
Tutti voi
per ottenere la patente o il passaporto, dovete chiedere agli uffici
giudiziari, quindi allamministrazione della giustizia una serie
di certificati, per esempio il certificato penale, il certificato dei
carichi pendenti. Ancora altri certificati sono necessari per lattività
commerciale. Si sente parlare da tempo di "sportello" per
il cittadino, ma a parte la difficoltà di realizzare uno sportello polifunzionale
che non sia puramente la somma di una serie di certificati, che già
sarebbe molto, ma non è certamente il massimo, credo che chi si rivolge
a noi deve prima di tutto affrontare limpatto sul dove andare,
a chi chiedere, perchè chiedere, a che cosa serve, quello che si può
fare direttamente o quello che si può far fare. Tutte domande che provocano
un approccio assolutamente negativo a chi arriva ai nostri tribunali
e comincia a vagare con aria sperduta fra le aule di udienza e le cancellerie.
Stiamo portando
avanti unidea che dovrebbe rivestire utilità non solo per coloro
che risiedono in Italia, ma per tutti coloro che devono avere a che
fare con lAmministrazione della Giustizia italiana. Via Internet
sono ora disponibili una serie di informazioni elementari, cioé per
esempio gli indirizzi dei vari uffici giudiziari nelle varie città,
la competenza per chiedere o per fare qualche cosa. Ad esempio mi rubano
la macchina, dove devo andare? come faccio poi a chiedere allassicurazione
il pagamento del danno? come faccio ad avere quindi il certificato di
chiusa inchiesta? Le informazioni riguardano una serie di attività legate
agli aspetti più propriamente amministrativi. Pensate ai problemi concernenti
un settore importante come quello del commercio, oppure al momento in
cui lautorità giudiziaria si pone quasi come un imprenditore.
Pensate alle vendite immobiliari, momento finale di un iter processuale,
sia penale (sequestri), sia civile (fallimenti). Sono oggi appannaggio
di una ristretta cerchia che gravita intorno al singolo tribunale. Così
una villa che vale miliardi viene venduta per mancanza di acquirenti
per un centinaio di milioni. Questo è un esempio eclatante, ma pensate
a tutti i corpi di reato che noi trattiamo, che vanno da beni di infimo
valore a beni di grandissimo valore. Allora abbiamo considerato che
se riusciremo a diffondere la conoscibilità del settore vi sarà un ritorno
economico per lo Stato e anche la possibilità di ristoro dei danni alle
eventuali vittime. Non solo: si avrà di conseguenza unopera di
trasparenza e di moralizzazione che sicuramente non ha precedenti nel
settore. Quindi questo è un altro dei progetti che cerchiamo con determinazione
di portare avanti. E, oggi, vi è la possibilità concreta di farlo, perchè
gli strumenti tecnologici ci sono.
Passando
al settore che apparentemente è meno vicino al cittadino, ma che invece
lo riguarda, perché riguarda la sicurezza di tutti. Consideriamo la
lotta alla criminalità e le possibilità che linformatica ci offre.
Ovviamente le associazioni criminose non avevano bisogno di aspettare
né Internet, né il villaggio globale per perseguire determinati fini
che sono certamente transnazionali. Noi però oggi siamo in grado di
organizzare una risposta altrettanto efficace. Perchè - e questa è stata
lidea che ha portato avanti il giudice Falcone quando era Direttore
Generale degli Affari Penali, quindi poco prima della strage di Capaci
- il grosso difetto della nostra attività investigativa era essenzialmente
legata al fatto che le conoscenze appartenevano al singolo individuo,
al singolo magistrato, al singolo pubblico ministero. Quindi lidea
è stata quella di realizzare una banca dati che renda questa conoscenza
patrimonio collettivo tra coloro che sono impegnati sulla stessa branca
di attività di indagine. Un tempo si parlava dellintellettuale
collettivo, oggi è stato concepito una sorta di P.M. collettivo. La
banca dati della Direzione nazionale antimafia e delle Direzioni distrettuali
antimafia è una realtà oggi esistente. Tra laltro sta per essere
estesa anche a Cagliari e dovrebbe avere una particolare caratterizzazione
in materia di sequestri.
Il sistema
informatico realizzato costituisce già oggi un forte strumento di lotta
contro i fenomeni criminali che non sono mai strettamente legati a uno
specifico territorio.
Analogamente
altri settori dellattività giudiziaria beneficiano delle nuove
possibilità tecnologiche. Ne voglio enunciare uno: quello delle adozioni.
Ogni tanto
(e ancora recentemente) si parla di difficoltà delladozione in
Italia. In effetti pensate che attualmente si può verificare questo
fenomeno: in una zona dItalia (e parlo solo dellItalia)
vi sono bambini che potrebbero essere adottati e non vi sono in quella
stessa zona le coppie che hanno le caratteristiche o la volontà di adottare
quei bambini, ma in altre città esistono potenziali genitori. La mancanza
di scambio di informazioni in tempo reale fra i diversi Tribunali per
i minori rende estremamente difficile che si arrivi in tempo rapido
a perfezionare le pratiche delladozione e così avviene che i minori
passano mesi o anni in Istituti con conseguenze inevitabili di natura
psicologica. Anche in questo caso, pensiamo di realizzare una banca
dati, non solo nazionale, per cercare di velocizzare al massimo "laccoppiamento"
tra il minore che può essere adottato e gli aspiranti genitori.
Ancora un
altro esempio nel campo del diritto di famiglia. I cittadini italiani
hanno oggi la possibilità di divorziare. Però tenete conto che una cosa
è il divorzio, una cosa è risultare liberi allo stato civile. Vi sono
casi in cui anche dopo sette anni questa variazione non è ancora fatta,
mentre collegamenti telematici fra gli uffici giudiziari e le rispettive
anagrafi sul territorio nazionale consentirebbero di bruciare i tempi.
Più in generale si può dire che le possibilità aperte dallinformatica,
hanno evidenziato storture che derivano dalla mancanza di scambi di
informazioni tra le diverse amministrazioni e anche fra le articolazioni
dellAmministrazione.
Voi sapete
tutti che noi siamo accusati di estrema lentezza nella giustizia civile
e più volte siamo stati anche condannati dalla Corte di Giustizia europea.
Pochi di voi però sanno che la media nazionale di otto mesi di ritardo
nella pubblicazione delle sentenze deriva dalla necessità della cosiddetta
registrazione. Cioè la sentenza una volta che viene decisa, prima di
essere pubblicata deve passare dalla Cancelleria allUfficio del
Registro che appartiene allamministrazione finanziaria, per il
pagamento di determinati diritti e poi da questo ufficio ritorna alla
Cancelleria e finalmente può essere pubblicata. Un altro esempio di
ritardo emblematico della necessità di una svolta informatica.
Voi sapete
che chi è stato condannato per determinati reati non si può presentare
alle elezioni. Bene questo è vero solo formalmente, perchè la media
di ritardo delliscrizione sul Casellario centrale di una condanna
definitiva assomma a circa quattro anni. Quindi al di là dellaffermazione
costituzionale per cui uno è presunto innocente fino alla sentenza definitiva,
noi possiamo dire che è presunto innocente fino alla sentenza definitiva
più un tempo medio di quattro anni.
E questo
perchè il sistema attuale che è nato nel 1931 prevede che dopo la condanna
definitiva, la sentenza sia inviata ad un ufficio che si chiama "ufficio
schede", che è la caienna di ogni Tribunale. Nellufficio
schede un funzionario deve a mano compilare per ogni tipo di reato,
tre o quattro originali su un particolare cartoncino; questo cartoncino
viene poi inviato per posta (quindi talvolta un condannato per via delle
poste rimarrà sempre innocente) al luogo di nascita. Nel Casellario
del luogo di nascita un altro signore che non ha mai visto la sentenza,
e che deve basarsi solo sulla "scheda" inserisce i dati nel
sistema informatico nazionale. Abbiamo quindi un sistema informativo
su cui grava questo gravissimo handicap iniziale. Non ho bisogno di
parole per sottolineare che cosa può fare un efficace sistema informativo.
Pensate: ora abbiamo il problema degli albanesi, ma abbiamo avuto i
polacchi, ecc., siamo sempre stati una terra di forti immigrazioni oltreché
di emigrazioni. Anche in questo caso linformatica può aiutare:
esistono i cosiddetti sistemi multimediali anche per lidentificazione
effettiva di chi si presenta (o meglio è portato) davanti ai nostri
tribunali quale imputato e oggi ha una grande possibilità diciamo di
farla franca se non altro cambiando continuamente identità. Gli esempi
potrebbero continuare, ma penso che siamo stati sufficienti a dare un
quadro della situazione.
Lutilizzo
delle nuove tecnologie aiuterà la Giustizia ad essere più efficace e
quindi più giusta? Io ci credo.